Nel 2016 abbiamo quantificato la situazione disastrosa del Trasporto Pubblico Locale a Caserta, attraverso mesi di ricerche, monitoraggi, appostamenti, riprese audio/video e tanta pazienza.
Abbiamo così prodotto e diffuso il breve video-denuncia denominato “Caserta ImMobilità InSostenibile” , sul web visualizzato e condiviso da migliaia di cittadini casertani.
Nel febbraio 2017 abbiamo protocollato un' istanza diretta al Sindaco Marino, dettagliando con fatti e documenti quanto riscontrato e chiedendo un'intervento diretto dell'amministrazione, nonché un incontro pubblico con la cittadinanza, per affrontare insieme il problema.
Nell'ottobre 2018, Marino annuncia l'avvento di un “Grande Progetto” per un rinforzo del Traporto Pubblico Locale a Caserta, in collaborazione con la C.L.P., la ditta affidataria del servizio, nonché colpita da interdittiva antimafia.
Ebbene, con ritrovata pazienza, abbiamo confrontato le linee e gli orari precedenti con i nuovi adottati ed abbiamo constatato il taglio di ben 74 corse.
In un'intervista web avuta luogo nel medesimo periodo, Marino, nel rispondere alle nostre pressanti domande, attribuisce la necessità di tali tagli al problema dei pullman che viaggiano vuoti.
Ecco cosa afferma Marino:
“Abbiamo oggettivamente tolto delle linee, ma sono quelle linee che erano già vuote. Il comune di Caserta ha 1.200.000 km all'anno dal trasporto pubblico locale che viene pagato dalla Regione Campania. Se a qualcuno faceva piacere vedere che gli passava il pullman vuoto e lui era contento che il pullman era vuoto, no. Quelli erano chilometri persi per la città e li dobbiamo spostare su punti di interesse strategici della città.”
E così un terzo dei chilometri destinati al Trasporto Pubblico in città, sono stati letteralmente sacrificati per coprire il tratto autostradale tra Caserta e Napoli.
Abbiamo, ancora una volta, monitorato e documentato i nuovi pullman per Napoli partire da Caserta completamente vuoti o quasi.
A conferma di quanto è sotto gli occhi di tutti, abbiamo intervistato i cittadini casertani, utenti e non del Trasporto Pubblico Locale, che ci hanno confermato quanto segue:
Ed ancora più evidente nel “Grande Progetto”:
Un cittadino che vuole adoperare i mezzi pubblici a Caserta, non ha modo di conoscere quali siano le fermate attive ed esistenti, quali pullman passeranno, a che ora e se riuscirà a riconoscerli.
Un turista o un concittadino che intende visitare Casertavecchia, non può arrivarci prima delle 12.30 e non può restarci oltre le 16:00, con le nuove linee turistiche .
Un ragazzo non può spostarsi di sera con i mezzi pubblici perché non sono previste corse oltre le 21 e, specialmente nelle periferie, oltre le 18.
La cultura della mobilità casertana è stata distrutta da anni di torbida e mala gestione che ha abituato il cittadino casertano a (non) disporre di un servizio pubblico inutilizzabile, inaffidabile e spesso assente.
È impensabile elaborare un piano trasporti senza interpellare la cittadinanza, i diretti beneficiari del servizio, nonché i soli consapevoli delle difficoltà affrontate quotidinamente dagli utenti più temerari.
Con la nostra petizione, protocollata lo scorso 19 giugno e sottoscritta dai cittadini casertani, chiediamo all'amministrazione di intavolare un dibattito pubblico, promuovere incontri aperti ed intraprendere un percorso partecipato con la cittadinanza tutta, al fine di raccogliere criticità e proposte per una seria e trasparente rielaborazione del piano trasporti in città.
Secondo lo statuto del Comune di Caserta , l'amministrazione comunale risulta già inadempiente nei confronti della legge poiché, dalla consegna della petizione, ha 30 giorni per pronunciarsi ed altrettanti per iscriverla all'ordine del giorno per la discussione in Consiglio Comunale.
Un primo consiglio comunale utile è già passato ed il prossimo è alle porte: il Sindaco non perda anche questa occasione per dar voce ai cittadini.
Sono passati 3 anni dall'inizio di questo percorso e, nonostante la totale indifferenza dell'amministrazione, non abbiamo smesso di monitorare, raccontare e denunciare questa grave anomalia tutta casertana che ha rassegnato una città.
E mai smetteremo finché, anche Caserta, avrà un vero Trasporto Pubblico Locale, degno del suo nome.